lunedì 6 dicembre 2010


Quando pensai che piovevano rose io immaginai una primavera, ma una primavera effimera. Aveva perso il suo profumo. Quelle del risveglio delle foglie. Senza il canto degli uccellini. E la vita a popolare i loro nidi. E non c'erano le calle ad inneggiare al cielo nel mio giardino. Solo una ostinata e temprata gerbera. Indifferente al gelo. Come a volte sento i miei gomiti.
Forse fu colpa di un ciao.
E il mondo sorrise.
Non so dove sia finito.
Forse neanche è mai esistito.
Piccoli aeroplani di carta sono le emozioni. Sfidano il vento e non sempre resistono. Tutta la furia in cui si imbattono le rendone coriandoli. Poi altro è la gioia. Della primavera vera. Quella più vera ed autentica che possa capitarci. Quando l'odore delle stelle, come una mano, buca la notte e ti arriva dritto alle nari.
Una birra ghiacciata. A sfidare il mare. E il tuo maglione. Io spensi lo stereo. E ti sussurravo nelle orecchie. L'unica musica dovevo essere io che mi affidavo a te. Come uno strappo. Una lampo. In una vita diversa. E ti parlavo e ti ridevo, mirando al cuore. Non so se al tuo o al mio. Hai mai pensato che i miei baci fossero ami di una verità crudele? Il corpo non mente. E ti bendavo. Perchè così avrei potuto cercarmi le risposte sulla tua carne. Le mie le conoscevo già. Ed io posso mettere in dubbio tutto, ma al mio cuore concedo sempre una seconda possibilità. Lo ascolto e riascolto. E poi se sbaglia non posso che perdonarlo.
Tu non lo sai.
Me lo dissero le stelle ormai sbronze.
E io omisi.
E mi presi le mie risposte mai chieste.
Mentre ti dondolavo un ciao.
Ecco, sì.
Fu detto.
Ma forse non era quello.
Non quello di prima, intendo.
A volte vorrei raccoglierti tra le braccia e raccontarti tutto. Tutto quello che non hai voluto mai ascoltare. Forse mi avresti scorta un pò simile a te. E chi ci è troppo simile non si può amare. Perchè l'amore non è una sovrapposizione. Ma il timido e impetuoso mescolarsi. Quello che ti racconterei non è una favola, ma quello che ero prima di te. Quello che mi hanno fatto. Quello che mi sono fatta. Persino quello che mi sono fatta fare.
Saresti il mio scrigno.
Delle mie verità.

Come nessuno mai.


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